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Festival di Cannes 2015. Calici alzati per l’Italia che c’è: Mediatyche sceglie Coreve e Trnd. E se leggete come la pensa sulle questioni calde del suo comparto, non poteva essere altrimenti

Massimo Tafi, Partner e Direttore Generale, ed Elena Rabaglio, Partner e Direttore Clienti Mediatyche

Per la prima volta, in questa edizione del Festival di Cannes, sono stati onorati i giovani Leoni anche nelle Rp. Un fatto sintomatico che porta a pensare che le Rp italiane stiano alzando la testa: si tolgono l’abito mai amato di commodity per vestire ambiti strategici e creativi. Alla luce anche della case history che la vostra sigla sceglie di raccontarci, quale valore assumono per voi le parole strategia, creatività, integrazione, relativamente alla concezione più attuale che ha oggi essere agenzia di Rp?

“Che Cannes si sia accorta delle Rp è un fatto certamente positivo. È però improprio dire che queste stiano rialzando la testa, perché se è vero che talvolta le relazioni pubbliche sono state vissute (e vendute) come una commodity, sono state molte le agenzie che anche negli anni di contrazione del mercato hanno saputo difendere il valore della comunicazione e della consulenza in questo ambito. Certo, l’organizzazione di eventi è una commodity, così come è una commodity comprare un data base di giornalisti, tradurre un comunicato e ‘spammarlo’ urbi et orbi. Tutt’altra cosa è utilizzare questi stessi strumenti (evento, relazione con i media, digital relations) per costruire una storia, ridefinire un posizionamento, aprire un nuovo mercato per un’azienda, lanciare una start up. Costruire una strategia di comunicazione che parta dall’identità del brand e costruisca fiducia intorno ad essa, conoscere le logiche delle aziende e le logiche del mercato, interpretare i cambiamenti sociali e il nomadismo dei consumatori, definire un racconto e articolarlo in modo efficace individuando corretti parametri di misurazione dei risultati e salvaguardando gli investimenti del cliente: l’insieme di tutto questo non è una commodity ed è quello che una buona agenzia di comunicazione sa fare”.

In un mondo della comunicazione sempre più interconnesso, dove lo stesso Festival di Cannes dimostra la difficoltà di incasellare i progetti in ambiti specifici, quali sono i vostri rapporti con le altre discipline che compongono il mondo della comunicazione? Quanto, insomma, la vostra agenzia è competitiva in termini di capacità di collaborazione consulenziale e strategica nei confronti dell’advertising, del digital, dell’activation, delle big campagne integrate?

“Nel nostro caso, abbiamo scelto una nostra strada per competere in questo mercato in profonda trasformazione: quella del vascello leggero, veloce e corsaro. Proprio perché non ci sono più separazioni nette tra una disciplina e l’altra, è necessario saper navigare con agilità dall’una all’altra, tracciando le rotte più opportune per i clienti. Questo per noi ha significato costruire una rete, per meglio dire un ‘consorzio’ di partner affidabili con i quali affrontare le problematiche dei clienti, analizzarle avendo a disposizione i diversi punti di vista per individuare la soluzione migliore. Da qui, poi, si sviluppa il processo di produzione, durante il quale ognuno sviluppa la propria azione in costante collegamento e confronto con gli altri. Mediatyche, oltre alla propria parte, svolge il ruolo di integratore tra le diverse practice. Oltre a questo, però, lavora sistematicamente con una coppia di creativi perché anche le azioni più classiche di rp devono vivere di ‘contaminazioni’ intelligenti: i media sono cambiati e stanno cambiando e, di conseguenza, anche la ‘notizia’ sta cambiando. O, quanto meno, sta cambiando il modo di presentarla”.

Che rapporto ha la vostra agenzia con l’internazionalizzazione e quanto conta per voi l’accesso a questa dimensione?

“La nostra sigla è nata solo quattro anni fa, ma una delle nostre prime preoccupazioni è stata proprio quella di lavorare su una proiezione internazionale. Abbiamo stretto rapporti molto positivi con alcune agenzie londinesi e newyorkesi e, più ancora, abbiamo lavorato per entrare a far parte di un network mondiale di agenzie indipendenti. Nel giro di pochi mesi siamo stati selezionati dal Taan Network come la sua unica agenzia in Italia. Direi che questi fatti dimostrano abbastanza chiaramente quanto conti per noi lo sviluppo sull’internazionale. Tra l’altro – anche questo è sintomatico della nostra strategia – Taan è un network che conta tra le proprie affiliate più agenzie di adv che di pr. Come capite, la contaminazione dei generi è un nostro chiodo fisso”.

CASE HISTORY

CAMPAGNA COREVE – Consorzio Recupero Vetro
Bottiglia e vasetto, binomio perfetto

Promuovere la raccolta differenziata del vetro, sensibilizzando cittadini e istituzioni a farla bene sia in termini quantitativi che qualitativi. Questo l’obiettivo di Coreve che anno su anno vede crescere la quantità di vetro riciclato a livello nazionale. Alla base della strategia di Mediatyche la prima necessità è stata quella di individuare un concept chiaro e allo stesso tempo ludico che raccontasse come si effettua la  giusta raccolta differenziata del vetro. Per far questo è stata condotta una ricerca quantitativa coinvolgendo cittadini e istituzioni a trovare e definire insieme il messaggio. La seconda necessità è stata di trovare un testimonial ‘popolare nel mondo green’ che richiamasse la giusta attenzione: il geologo Mario Tozzi. A seguire si è passati alla declinazione del concept sui vari canali: media tradizionali, digitali, radio e tv, ma anche sul territorio aprendo anche un canale diretto con la PA e con i cittadini più virtuosi, invitandoli in piazza ad uno spettacolo gratuito di Zelig (vedi Zelig in tour).

TRND
La nuova moneta dell’economia è l’engagement e la fiducia nel brand

Cosa possono imparare i brand tradizionali dall’economia collaborativa in termini di opportunità per coinvolgere i consumatori e appassionarli fino a trasformarli in ambassador? La crescita dei marketplace collaborativi fa sì che le aziende si focalizzino sull’engagement tra brand e consumatore (che FB non è in grado di offrire), rafforzando le azioni di fedeltà e la relazione diretta. Questo è il tema chiave di trnd. La strategia e le attività messe in campo da Mediatyche per promuovere la nuova era delle neo-tribù di consumo ha visto alla base di tutto le attività di media relation e più nello specifico una fase di analisi che ha coinvolto influencer, consum-attori (i nuovi consumatori) e aziende. Le opinioni raccolte sono state video-raccontate all’interno di un evento trnd affidato a Largo Consumo e di cui Mediatyche ha curato la regia e saranno oggetto della nuova campagna 2015-2016 di trnd.

Per vedere gli altri video clicca qui e qui

Ricordandoti che questo è l’ebook di youmark dedicato al Festival di Cannes 2015 e alla creatività intesa nella sua accezione più ampia. Con la ricerca Toluna per noi in esclusiva che ha indagato il rapporto aziende-agenzie. 

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Youmark, intanto, day by day, lo proporrà pagina dopo pagina.