Youmark

Festival di Cannes 2015. Calici alzati per l’Italia che c’è: Young Digitals sceglie Muller e Roberto Coin. E se leggete come la pensa sulle questioni calde del suo comparto, non poteva essere altrimenti

Michele Polico, Managing Partner Young Digitals

Creatività oggi fa rima con sharing, integrazione, big idea, goodness, utilità sociale, condivisione. Alla luce anche delle vostre case history che qui mostriamo, quanto di tutto questo oggi vi rappresenta, ritenete attuale o non, ed è distintivo per Young Digitals?

“Per alcune persone essere creativi è una condizione esistenziale, un dono o un talento innato che produce idee e le trasforma in azione. Invece, per un’agenzia di comunicazione come la nostra, che fa della creatività un prodotto, essere creativi significa lavorare duramente alle condizioni che ne stanno alla base. Attrarre i talenti di cui sopra è fondamentale ma non sufficiente, in quanto è inoltre necessario predisporre un ambiente di lavoro e dei processi produttivi che mantengano elevate le motivazioni individuali che portano poi alla creazione, nonostante questa sia subordinata a tempi di lavoro spesso stretti e a contesti aziendali complessi, il che da un lato è la parte divertente del lavoro, dall’altra a volte è causa di stress. Lavorare poi sul digitale e in particolare sui social media significa produzione creativa continua e la più varia possibile. Per quanto ci riguarda, oltre che grafica e copy abbiamo costruito un vero e proprio studio creativo in grado di gestire shooting e video a ciclo continuo per i progetti che gestiamo, cosa a cui solo due anni fa non avremmo pensato perché i social media erano molto diversi.  Essere un’agenzia creativa e lavorare con i social media significa dunque anche essere flessibili e dare per scontato il cambiamento”.

Vi definite un’agenzia di comunicazione emergente, indipendente e con una visione globale sulle piattaforme digitali. Quanto l’indipendenza e la visione globale sono per voi must differenziante e perché. Qual è il valore aggiunto in più che potete imprimere alla comunicazione di un brand?

“Nonostante Young Digitals abbia ancora sede solo in Italia – e in questo senso siamo sicuramente una realtà emergente nel panorama delle agenzie di comunicazione – siamo un’agenzia internazionale in quanto circa un terzo delle persone che lavora con noi ci ha raggiunti negli ultimi due anni dalla Russia, dall’Asia o dall’America, per cui è normale camminando per i corridoi del nostro ufficio sentire conversazioni in inglese, in cinese mandarino o telefonate in russo. Questa condizione non è ovviamente casuale ma è frutto di una scelta strategica ben precisa che consiste nel supportare i nostri clienti nella comunicazione digitale non solo a livello locale ma su tutti i mercati necessari e spesso dunque a livello globale. Lavorando molto con il Made in Italy, e in particolare con quelle eccellenze italiane per cui l’Italia rappresenta spesso il ventesimo mercato, è per noi fondamentale combinare alla vicinanza culturale e logistica con i nostri clienti, la vicinanza culturale e linguistica con i mercati in cui questi si muovono. Questo chiaramente ci permette di integrare le strategie dei diversi mercati portando valore aggiunto a tutte le sedi dell’azienda, facilitando da un lato il lavoro della casamadre ma supportando spesso dall’altro le filiali dal punto di vista consulenziale e fungendo da facilitatore e collante per una più proficua comunicazione interna”.

Esiste un modello a cui vi siete ispirati? Magari guardando oltre confine? E a che punto siete del vostro percorso di crescita? Quali le nuove esigenze dei clienti che ritenete sfidanti? 

“Onestamente non ho ancora visto o sentito parlare di modelli simili al nostro, il che mi può far pensare che siamo sulla giusta strada o anche che siamo dei pazzi. Forse entrambe le cose sono vere, chi può dirlo? Comunque sia, abbiamo molte idee per il nostro futuro, e sicuramente le sfide che sentiamo calde sono quella di una sempre maggiore internazionalizzazione e quella di portare la nostra produzione creativa al di fuori dei nostri contesti nativi, che è anche una cosa che sempre di più ci viene chiesta dai clienti e che ci gratifica. Crediamo che su questi due asset si dovrà basare la nostra crescita futura, e che abbiamo molto da crescere da qui in avanti. Chiaramente, in questi primi cinque anni di agenzia abbiamo maturato una grande esperienza e affinato il nostro istinto rispetto ai cambiamenti del mercato: essere sempre tra i primi ad innovare è quello che ci dà sicurezza rispetto al nostro futuro”.

CASE HISTORY

MULLER

La collaborazione con Müller inizia 3 anni fa, quando il brand viene condotto alla scoperta di un panorama social italiano esteso e a una comunicazione non limitata solo a Facebook ma comprensiva di sei canali social. La carta vincente è un look&feel coordinato, e un tone of voice alto che non ha paura di addentrarsi in territori letterari. In questa prima fase Müller acquisisce sul lungo periodo una fan base affezionata tanto al prodotto quanto alle storie che attraverso esso vengono raccontate. In una seconda fase i tempi sono maturi per poter inserire il prodotto all’interno di un gioco sinestetico accentuato, di forte impatto emozionale, portando anche sui social l’estetica della comunicazione di Müller e servendosi dell’allusione in tutte le direzioni. Nella fase attuale la strategia parla alle donne, personificando il prodotto in un partner ideale in bilico fra due anime: una più romantica, l’altra passionale.

ROBERTO COIN

Il progetto social di Roberto Coin è per Young Digitals una riprova di un mercato in cui si è ritagliata un ruolo forte: quello delle eccellenze italiane nel lusso. E in effetti, i gioielli di Roberto Coin necessitano di un trattamento estetico che costruisca una conversazione studiata per i nuovi media. Young Digitals racconta l’artigianalità del prodotto, articola la narrazione come una progressiva rivelazione di un segreto. Il racconto si estende al lifestyle, al contesto in cui si sviluppa il design del gioiello, e alle suggestioni storiche e di costume che lo ispirano: shooting fotografici e video di livello, eseguiti dall’agenzia e messi in atto anche durante eventi live come Baselworld, in cui Young Digitals ha fatto vivere al pubblico della fiera un’esperienza in pieno stile social.

Schermata 2015-06-02 alle 02.31.42

 

Ricordandoti che questo è l’ebook di youmark dedicato al Festival di Cannes 2015 e alla creatività intesa nella sua accezione più ampia. Con la ricerca Toluna per noi in esclusiva che ha indagato il rapporto aziende-agenzie. 

Puoi effettuare il download for free

Youmark, intanto, day by day, lo proporrà pagina dopo pagina.