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Dopo 10 anni Giandomenico Puglisi lascia Cayenne per “divergenze di idee e ‘tradite’ aspettative”. Grosser: “Il mercato impone delle scelte”

Lo scorso 31 agosto si è concluso il rapporto tra il direttore creativo esecutivo Giandomenico Puglisi (nella foto a lato) e l’agenzia Cayenne. Il perché lo spiega lo stesso Puglisi in questa mail che ci ha inviato e che riportiamo integralmente:

“Nel maggio del 2003 quando Peter Grosser decise di affidarmi la direzione creativa della neonata e sconosciuta Cayenne mi sembrò una di quelle sfide apparentemente folli ma alle quali non si poteva rinunciare. Da allora gli anni si sono succeduti con grande crescita e successi per l’agenzia, sino ad arrivare ad essere una tra i più interessanti player nel mercato della comunicazione. La campagna enogastronomica per il mercato giapponese, la grande promozione/scommessa di Media World abbinata ai mondiali 2006, ‘Non è crudo, è di Parma’, Ga’ el Suv per Skoda Yeti, la campagna dei bicchieri animaletti per la birra Forst, Le smammas di Webank e tutti gli spot  Edison interpretati da Gerry Scotti sono solo alcune delle tessere più luminose dell’immenso mosaico che ho contribuito a creare in questi anni e come tale faranno sempre parte di questa bella storia insieme. Ma le grandi divergenze su come intendere il futuro della comunicazione e le ‘tradite’ aspettative di un coinvolgimento ancora più imprenditoriale con Grosser, mi hanno spinto a questa scelta. Per il futuro sto elaborando questa enorme esperienza per mettere le basi ad un nuovo modo di interpretare questo mestiere che ha sempre bisogno di evoluzioni innovative e creative.”

Peter Grosser
Peter Grosser

“Giandomenico è un ottimo professionista, la cui capacità non viene messa in discussione. Non a caso è rimasto a lavorare con noi dieci anni”, commenta Peter Grosser, ceo Cayenne, raggiunto telefonicamente da youmark. “Ma di comune accordo abbiamo deciso di interrompere la nostra collaborazione professionale. Fa parte della normale evoluzione di un’agenzia che deve stare al passo con i tempi. Che il mercato sia cambiato radicalmente negli ultimi anni e che continui a cambiare è ormai assodato. Questo comporta quotidianamente lo sforzo di individuare la squadra migliore per stare al passo con i tempi. Siamo state una delle prime sigle, nel 2008, a creare un reparto digital interno. Oggi vale più del 50% del fatturato dell’agenzia. Il peso dell’atl si è enormemente ridotto e non se ne può non tenere conto, anche in fatto di professionalità impegnate e relativi costi. Inoltre, i talenti vanno premiati, altrimenti scappano. E’ per questo che prima dell’estate Matteo Airoldi e Federico Bonriposi hanno assunto la direzione creativa supervisionati dal direttore creativo esecutivo Stefano Tumiatti. E’ mio compito individuare come ottimizzare al meglio team e risorse, per offrire ai clienti sempre il servizio migliore. In quest’ottica, a volte, alcune scelte diventano inevitabili”.

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