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Chi fa il media oggi – Luca Vergani/MEC: essere a capo di un’agenzia significa essere curioso e flessibile

Tra il professionale e il personale, il primo piano dei come, perché e quando del ceo MEC.

Usa il meno parole possibili per raccontare chi sei, senza tralasciare nulla di importante, ossia quanto secondo te è basilare sapere

Moto perpetuo e tenace.

Nel lavoro la personalità fa la differenza. Insomma, dimmi chi sei e ti dirò come pianifichi?

Certo che sì. I tratti che prediligo sono focalizzazione verso l’obiettivo, apertura al cambiamento, sperimentazione e orientamento alla misurazione.

Essere a capo di un’agenzia media oggi significa…

Essere curioso e flessibile.

Era digital, new digital, post digital, o semplicemente era contemporanea?

Nuova era!

Tecnologia fa rima con …?

Metodologia…una piattaforma organizzata che ci permette di leggere informazioni provenienti da fonti apparentemente incompatibili ed interpretare le connessioni dei data analytics in logica di ottimizzazione performance.

L’innovazione che tu hai voluto per il tuo centro media e di cui sei più fiero

Un’organizzazione flessibile orientata verso le sfide del domani senza perdere grip su quelle odierne.

Quanto conta la sigla, insomma chiamarsi in uno o nell’altro nome, fa la differenza, o quella la fanno le persone?

Rigorosamente le persone/la squadra, ma innestate in un contesto che ne facilita la crescita. MEC è un terreno fertile in questo senso.

E i gruppi, sono influenti?

Si, per capacità di ricerca, d’innovazione, di ottimizzazione e per il pensiero a respiro internazionale.

Comunicazione fai da te. Mai perché…

Non hai benchmark di pensiero, di soluzioni d’implementazione e di risultati. La conoscenza delle dinamiche che regolano il mercato della comunicazione è indispensabile in un contesto così dinamico.

Una volta bastava schiacciare il bottone del buying. Oggi invece devi…

Mai stato così, ora ancora meno.

Che scenario di comunicazione prevedi per il prossimo futuro, facendo i conti con la crisi e con il cambiamento avvenuto nel panorama media?

La tecnologia faciliterà tutti i processi: minore dispersione, planning a performance, tracciamenti ed ottimizzazioni. Il contributo di pensiero strategico assumerà un ruolo sempre più dominante.

l cliente che tutti vorrebbero?

Quello che affronta le proprie sfide insieme a te.

Quello da evitare?

Nessuno, purché riconosca il valore dell’attività che svolgiamo.

Si tornerà all’agenzia a servizio completo quale prerogativa per la sostenibilità del business della comunicazione?

Non credo, è una questione di metodo non di struttura.

Da chi professionalmente hai imparato di più e perché (spazia anche tra guru esteri o teorici)

Il bello del mondo della comunicazione è che non si smette mai di imparare. Due uomini su tutti: mio papà, che mi ha fatto innamorare di questa professione, e Stefano Sala, che mi ha aiutato a crescere.

Il tuo competitor che più stimi è? (perché?)

Profondo rispetto per tutti!