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Cesare Casiraghi: no ad abbinamento pubblicità – video shock. Sassoli de Bianchi: impegnarsi tutti a un rigoroso controllo per il rispetto delle vittime

La cronaca di fatti tragici e scioccanti, come i più recenti, passa sempre più di frequente da video amatoriali girati con gli smartphone da testimoni presenti sulle scene e immediatamente condivisi. Questi video vengono quindi utilizzati dagli editori e dalle testate giornalistiche nella loro versione online o condivisi sui social network. 

Commenta in una nota Cesare Casiraghi (nella foto sopra), founder casiraghi greco&: “Purtroppo  abbiamo osservato come, probabilmente senza una precisa volontà, ma sicuramente a causa di uno scarso monitoraggio da parte di alcune testate all’inizio di questi video talvolta parte in automatico la pubblicità di aziende o di prodotti”.

“Rivolgo perciò un appello agli editori e ai responsabili web delle testate ad una maggiore attenzione a tutela delle aziende che investono in pubblicità, affinché questo fenomeno sia azzerato. Ovviamente la cosa è episodica e non generale. Gran parte delle testate evita l’inserimento della pubblicità in video tragici però, ancora gli ultimi luttuosi eventi, hanno visto invece anche grandi giornali peccare in tal senso. Il danno e l’imbarazzo delle aziende che, loro malgrado, si ritrovano inserite in tali contesti è forte e tangibile” .

Aggiunge Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente Upa: “Il rispetto per le vittime deve essere totale senza se e senza ma. Pensare di speculare emotivamente su questi temi e’ lontano dall’etica della pubblicita. Bisogna mettere in atto qualsiasi mezzo tecnologico per evitare questo fenomeno quando invece si presenta per pura coincidenza nei casi di sistemi automatizzati. Ci dobbiamo tutti impegnare ad un controllo piu rigoroso”.