Il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunito oggi a Roma sotto la presidenza di Monica Maggioni, ha approvato all’unanimità l’andamento gestionale del Gruppo Rai nel primo semestre del 2016, illustrato dal Direttore Generale Antonio Campo Dall’Orto (nella foto).
Il periodo in esame è stato caratterizzato dall’avvio della progressiva attuazione del Piano Industriale 2016-2018, che ha come principale obiettivo il pieno sviluppo del ruolo di Rai come Servizio Pubblico universale.
Il Bilancio del Gruppo Rai chiude, a livello consolidato, con un utile netto pari a 33,4 milioni di euro. L’utile ante imposte è stato pari a 49,1 milioni di euro, che si rapporta ad una perdita di 27,5 milioni di euro dello stesso periodo del 2015, con un miglioramento quindi di 76,6 milioni di euro, incremento ancora più significativo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno se si tiene conto che nel corso del semestre sono stati investiti 57,4 milioni di euro per i diritti relativi ai Campionati Europei di Calcio e 6 milioni di euro per lo sviluppo di Rai Play.

I ricavi da canone – sulla base dei dati della riscossione, ancora in corso –  sono pari a 930,7 milioni di euro, in crescita del 14,1%; i ricavi pubblicitari ammontano a 374,7 milioni di euro, con un incremento del 10,2%; gli altri ricavi registrano una crescita del 5,5% a 99,8 milioni di euro. L’ammontare complessivo dei ricavi è di 1.405,2 milioni di euro rispetto ai 1.250,7 milioni di euro del 2015, con un incremento del 12,4%.

Per quanto riguarda l’intero esercizio 2016 – sia in funzione della diversa concentrazione dei ricavi e dei costi tra i due semestri sia della prosecuzione degli investimenti in prodotto e tecnologie – la stima ragionevolmente formulabile, tenendo anche conto delle tendenze di mercato, evidenzia un risultato d’esercizio in sostanziale pareggio. Tale risultato, a meno del verificarsi nel secondo semestre di eventi straordinari allo stato non prevedibili, è in linea con le ipotesi di budget.

Campo Dall’Orto, per l’occasione, ha anche presentato le linee di intervento per l’adozione del Qualitel che prevede la valutazione della qualità percepita dei programmi sulla base di un Panel minimo di 5000 persone chiamate a valutare i singoli programmi a ridosso della messa in onda, esprimendo un indice di gradimento a somiglianza di quanto avviene con l’Appreciation Index già utilizzato dai servizi pubblici di altri Paesi Europei.