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Cannes Lions 015/24 – Parola ai protagonisti: Bozza/giurato Film: senza brand globali non riusciremo mai a competere nell’arena internazionale. Un suggerimento? Non è vero che all’estero i testimonial non vengono utilizzati, ma lo sanno fare meglio

Un’esperienza stupenda. Così la definisce Francesco Bozza, Executive Creative Director di Leo Burnett Italia insieme a Alessandro Antonini. Citando con soddisfazione i due Bronzi vinti dall’Italia nella categoria in cui è stato giurato, tenendo conto che l’arena competitiva è agguerritissima e con una qualità ai massimi livelli. 

Che indicazioni vi ha dato il Presidente di giuria Tor Myhren per la valutazione dei lavori?
“Si è appellato all’originalità dell’idea, senza dimenticare l’importanza della produzione”.

Come possono i film rispondere oggi a quel bisogno di efficacia concreta che impatta nella vita delle persone e che sempre più pervade la comunicazione dei brand? Non a caso, la maggior parte dei Grand Prix assegnati quest’anno va proprio in questa direzione
“Nei film ciò che devi dare alle persone è l’intrattenimento. Certo, in alcune discipline com il Direct o l’Activation è più semplice offrire qualche beneficio tangibile. Ma anche i film si sono trasformati, parlando del valore dei brand”.

Cosa ti è piaciuto particolarmente?
“Difficile scegliere uno spot piuttosto che un altro, tenendo conto che in shortlist entra la crème de la crème’. Mi è spiaciuto molto che Lurpak ‘Freestyle’ di Wieden + Kennedy London si sia fermato alla shortlist. A mio parere ha riscritto il concetto di food film, trattando il cibo in maniera innovativa. Ma, stando alla maggioranza, è stato ritenuto più adatto a vincere nel crafting”.

C’è qualcos’altro che ti ha colpito?
“La presenza di testimonial. Non è vero che all’estero non li utilizzano. Li utilizzano moltissimo, ma noi dovremmo tener conto di come lo fanno. Un esempio per tutti, il film Kia Sorento con protagonista Pierce Brosnan. Una lezione di ironia e sense of humor, del protagonista e dell’azienda. Basta guardarlo per rendersene conto”.

Dopo questa full immersion internazionale, cosa puoi dire dell’Italia?
“Da noi mancano i brand che comunicano a livello globale e, di conseguenza i budget. Non possiamo competere con produzioni di tutt’altro tenore, perché nei film, più che in altre categorie, l’idea da sola non basta per vincere”.