227 le campagne che hanno passato la selezione nella categoria Direct in questa 59a edizione della kermesse. Per l’Italia Montblanc The Beauty of Second/Leo Burnett (suo anche il recente Grand Prix Adci – nella shortlist Direct di Cannes entra in due categorie, entrata in shortlist anche nei Promo & Activation e nelle Pr), Ikea Bathroom/1861united, Heineken reach the sunrise/Publicis (anche in shortlist Pr), Angry birds live – Deutsche Telekom – T-Mobile/Saatchi & Saatchi, Coordown Onlus/Saatchi & Saatchi (nella shortlist Direct di Cannes entra in due categorie, entrata in shortlist anche nei Promo & Activation e nelle Pr). Il perché alcune ce l’abbiamo fatta e altre no, così come un giudizio su quello che ha presentato il panorama internazionale lo abbiamo chiesto al nostro giurato italiano Davide Boscacci.
“Vincente è stata l’originalità dell’idea, che è quella che in primis ha penalizzato alcuni nostril lavori. Ben realizzati e con ottimi risultati, ma con alla base un qualcosa di già fatto o già visto negli anni passati. Pollice verso al divertimento fine a se stesso. Premianti per contro l’intenzione di instaurare una relazione e un dialogo con il consumatore. Importantissimo poi il feedback, cioè i risultati ottenuti. E non si è trattato di una questione di budget, quindi di operazioni in grande scala. Hanno passato il turno anche ‘piccole’ case history, ma che rispondevano ai criteri sopradetti. Personalmente non ho visto i nostri lavori che sono entrati in shortlist perché la giuria era suddivisa in cinque gruppi da cinque, ma il feedback dei colleghi è stato positivo e credo che almeno due siano pezzi forti che porteranno a casa un leone. Per quanto riguarda i lavori stranieri, mi ha particolarmente colpito l’israeliano Blood Relations/The Peres Center for Peace nato per rendere più unite le due comunità israeliana e palestinese”.
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