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Assirm Innovation Index, il potenziale d’innovazione italiano torna a crescere

Torna a dare deboli segnali di crescita il potenziale d’innovazione del nostro Paese. Nonostante un inizio anno caratterizzato da una situazione di sostanziale stabilità, in linea con il rallentamento preannunciato già negli ultimi trimestri del 2015, il trend italiano registra una crescita (+0,3%) per la prima volta dall’inizio del 2016.

L’ultima release di dati dell’Assirm Innovation Index, indicatore made in Italy che misura il potenziale di un Paese di promuovere e generare innovazione, ideato da Assirm, l’Associazione delle aziende di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, lascia sperare in un futuro di maggiore slancio innovativo.

L’indicatore confronta la capacità del nostro Paese di investire in ricerca e sviluppo – tenendo conto delle sue condizioni macro-economiche e psico-sociali – con quella di altri 10 Paesi europei: Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito.

Dall’analisi degli ultimi trimestri – dal 2015 a oggi – si osserva che sono i Paesi Bassi la nazione ad aver mostrato la maggiore spinta innovativa in poco tempo (+4,2), mentre se si prende in esame il periodo 2010 – 2016 è il Regno Unito (+13,7), eguagliato a sorpresa dalla Svezia(+13,7), a mostrare il risultato migliore nel lungo periodo. Male invece per la Grecia, unico Paese a mantenere un indice negativo nel passaggio dal primo al secondo trimestre 2016.

Con i suoi – al momento deboli – segnali di ripresa (+0,3), nel secondo trimestre 2016 l’Italia esce dal rallentamento registrato negli ultimi mesi del 2015.

Il nostro Paese sembra dunque ridurre il gap che lo separa dai Paesi situati nell’area centrale della classifica: Repubblica Ceca (+2,1), Francia (+2,2) e Regno Unito (+2,3).