Youmark

Assirm Innovation Index, battuta d’arresto per il potenziale italiano. Nel primo trimestre 2016 ancora ottavi nella classifica europea

Con l’affacciarsi del nuovo anno perde vigore lo slancio positivo del potenziale che aveva accompagnato il nostro Paese dall’inizio del 2014 e per quasi tutto il 2015. Il primo trimestre del 2016 si caratterizza infatti per una situazione di sostanziale stabilità, in linea con il lieve rallentamento che si era già riscontrato nell’ultimo trimestre del 2015.

E’ quanto emerge dalla nuova release di dati dell’Assirm Innovation Index, indicatore in Italia che misura con cadenza trimestrale il potenziale di un Paese di promuovere e generare innovazione, ideato da Assirm, associazione delle aziende di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale.

 L’indicatore, che confronta la capacità di fare innovazione del nostro Paese con quella di altri 10 Paesi europei – Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia e Regno Unito, mostra un quadro poco promettente all’apertura del 2016: oltre all’Italia (che presenta indice pari a 0,0), tre Paesi aprono con segno negativo (Portogallo, Grecia e Repubblica Ceca). Gli altri Paesi, pur aprendo con segno positivo, mostrano un rallentamento in termini di crescita, segno evidente che quello dell’Italia non è un caso isolato.

Nel suo cammino verso l’innovazione l’Italia, per la prima volta dal secondo trimestre 2014, subisce una battuta d’arresto. Per poter dunque aspirare a risalire la classifica (di cui mantiene l’8° posizione) è necessario che questo arresto non si tramuti in una situazione di stallo prolungata.

Commenta nella nota Maurizio Pessato, membro del Comitato Scientifico Assirm: “I primi mesi del 2016 sono stati, per i Paesi europei, all’insegna di risultati cauti sul terreno dell’innovazione. La congiuntura internazionale non sorregge uno sviluppo forte e in grado di superare le debolezze interne ai vari Paesi. Questo insieme congiunturale rallenta anche la spinta innovativa italiana. Tuttavia l’Indice lancia un segnale; i Paesi non devono smettere di puntare sull’innovazione anche se il quadro generale è ambiguo e non convincente. Quanto emerge dall’indicatore deve essere uno stimolo anche per il nostro Paese; lo scenario generale trimestre sembra aprire delle possibilità per il secondo trimestre: tocca alla società italiana reagire positivamente sul terreno dell’innovazione”.