Che orgogliosamente va anche all’estero. Dopotutto, come lo stesso Ferri la definisce, “la cultura altro non è che forma di espressione e comunicazione che può arrivare a colpire il cuore, emozionando. E per questo è universale”.
Lo sa bene Eni, che da tempo ha scelto il terreno culturale e artistico, così come il linguaggio del talento, per raccontare la propria immagine attraverso storie che evolvono (TBWA\Italia è da tempo a suo fianco in questo percorso), perché tutto è energia in movimento, che trasforma e si trasforma.
Non a caso, altrettanta energia è quella emersa, sentita e trasmessa venerdì scorso, al teatro alla Scala di Milano, per la conferenza stampa di presentazione della nuova campagna Rethink Energy. Un lavoro che deve inorgoglire il comparto della comunicazione, alzando per tutti l’asticella e dimostrando che, coinvolgendo alla pari e interagendo, è possibile.
“Questione di stima reciproca”, dice al microfono di youmark Geo Ceccarelli, direttore generale e direttore creativo della sede romana TBWA, indicando la nuova corporate Eni come la campagna che si trasforma, grazie a una formula di creatività condivisa, allargando a un progetto integrato di comunicazione, ricco di contenuti extra e di variazioni in divenire. E soprattutto, che dimostra come l’advertising italiano ce la possa fare, basta “ci siano dati ‘eventi’ che permettano di ridare nobiltà alla industry”.
A noi viene da aggiungere, che eliminino, dunque, ‘la grande distanza’ , o meglio, le grandi distanze, di qualsiasi natura esse siano. E a tal proposito vi invitiamo anche ad ascoltare le parole con cui, a campagna terminata gli stessi Roberto Bolle (segue sotto)
e Fabrizio Ferri hanno voluto commentarla.