Youmark

360fx studio table top: siamo tecnologici, giovani e sensibili. Obiettivo 2017, sperimentare nuove tecnologie muovendosi sempre con attenzione e non in modo avventato

L’anno che si è appena chiuso e il nuovo che si apre nelle risposte di Antonella Scoliero, Partner ed Executive Producer 360fx.

Partiamo dai dati. Per il 2016 gli investimenti, qualsiasi sia la fonte della rilevazione, parlano di almeno un 3% in più, con la rete a fare da regina, la tv a occupare la metà della torta, o quasi, la stampa ancora in crisi, specie la quotidiana. Come questa situazione si è riflessa sul vostro andamento? Alla luce che esistono anche progetti che sfuggono alle rilevazioni. Insomma, diamo i numeri, i vostri, indicando le previsioni 2017

“Ad essere sinceri, non abbiamo riscontrato la crescita  in percentuale nell’adv, per lo meno in ambito ‘table top’, nel quale siamo specializzati.  Il 2015, per noi, è stato un anno particolare, molto probabilmente dettato dal fatto che a Milano c’è stato l’Expo, un’esposizione universale che aveva come tema il cibo e noi siamo una casa di produzione principalmente focalizzata sul food. Abbiamo, quindi, riscontrato una maggiore quantità di lavoro, molti clienti hanno fatto degli spot e dei prodotti ‘edizione limitata’ per l’occasione”.
Naturalmente per una casa di produzione i giorni di shooting sono importanti, ma alla fine i numeri che compongono il fatturato sono la misura dell’andamento annuale. L’impressione generale, è che oggi, per arrivare allo stesso fatturato, ad esempio di due anni fa, ci vogliano molti più giorni di produzione. Concorda con l’affermazione? E se sì, ci può spiegare in parole semplici come mai? 
“A dire il vero, nel 2016, a differenza del 2015, abbiamo registrato una minore quantità di lavori, quindi sicuramente meno produzioni. Niente di così grave perché in compenso i lavori del 2016 sono stati più di qualità”.
E’ sempre molto complicato scegliere tra le varie produzioni girate in un anno. Tuttavia, c’è un lavoro realizzato nel 2016 che può essere indicato come il figlio prediletto? E come mai?
“Sicuramente, il lavoro 2016 più esaltante di quest’anno è stato Yolo Tnuva, un budino di cioccolato proveniente da Israele, diretto dal regista olandese Ronald Koetzier. Credo che sia il nostro miglior lavoro principalmente per un motivo ben preciso: l’unione di live action e table top all’interno di una cornice avvincente e vincente nello stesso tempo. Molto spesso le due cose sono separate le une dalle altre, questa volta le due realtà comunicano tra di loro, combaciano, s’intersecano e s’intrecciano e il risultano è un film che ha un linguaggio nuovo in termini creativi e tecnici che funziona”.
Ai bilanci di un anno che si è appena concluso, si accompagnano spesso i buoni propositi per quello a venire. Quali sono i vostri obiettivi nell’immediato? Diciamo, tra qualche mese, circa poco prima di Cannes. C’è un sogno che non è stato ancora interamente realizzato?
“Per sopravvivere in questo mondo di continui cambiamenti tocca adattarsi ad una velocità che forse, per natura, non ci appartiene, ma bisogna adattarsi. Ecco quindi il proposito per il 2017: sperimentare nuove tecnologie, spingersi sempre oltre, muovendosi sempre con attenzione e non in modo avventato. Fondamentale è anche dare spazio ai giovani, permettere a chi vuole imparare di misurarsi sul campo perché è l’unico modo per misurarsi con i problemi di tutti i giorni che riguardano il nostro lavoro e crescere professionalmente”.

 
Per concludere,  se doveste definirvi con tre aggettivi, quali sarebbero? Insomma, tre aggettivi che definiscano la vostra unicità e magari portare un possibile futuro cliente a scegliere voi invece di un’altra cdp
“Tecnologici, giovani, sensibili Le spiego punto per punto.

Siamo una casa di produzione di nicchia, una realtà in Italia consolidata, non solo per clienti italiani ma anche per clienti esteri che vengono a girare da noi perché abbiamo tecnologie che ci permettono di creare degli effetti che fanno ‘gola’ a tutti. Sto parlando del motion control high speed e della puhantom 4K che tutti ci chiedono perché ci permettono di fare riprese in high speed di altissima qualità e di goderci ogni momento del commercial, esaltando la bellezza del prodotto.  Siamo una casa di produzione giovane, nel senso che tutti i dipendenti lo sono. I giovani sono sinonimo di freschezza, di tecnologia appunto, di creatività. Il mondo dovrebbe essere nelle loro mani, o per lo meno dovremmo dar loro la possibilità di essere messi alla prova, di misurarsi sul campo e provare a fare quello che gli piace. Siamo una casa di produzione al femminile. C’è quindi una forte sensibilità, un lato umano molto forte, ci sembra di far parte di una grande famiglia. I clienti e i registi vengono a girare spot da noi sia per la qualità che offriamo loro, ma anche per l’ambiente piacevole che trovano all’interno. Con alcuni di loro si è creato un rapporto talmente amichevole e genuino che sono loro stessi, i registi, che ci propongono per dei lavori. Questa è una cosa che ci rende felicissimi e molto orgogliosi”.
Betty Codeluppi